
Le startup innovative sono società di capitali di nuova costituzione o costituite da meno di 5 anni, con sede in Italia, fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro, non quotate, che non distribuiscono utili e che hanno per oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.
Una startup è innovativa se sostiene spese in ricerca, sviluppo e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione o impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale), ovvero è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o altra titolare di un software registrato.
La normativa in tema di start up innovative prevede tra l’altro l’esonero dal pagamento dei diritti camerali e imposte di bollo, la possibilità di effettuare raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding, deroghe alla disciplina societaria ordinaria, proroghe del termine per la copertura delle perdite, la possibilità di creare particolari categorie di quote fornite di diritti differenti .
Recentemente si è pronunciato il Consiglio di Stato in tema di start up innovative, ribadendo la centralità del ruolo del notaio sulla costituzione di s.r.l. start up innovative, l’unico legittimato ad effettuare il controllo sostanziale di legalità degli atti costitutivi.